Il Centro Commerciale Porta di Roma è il centro della diseducazione familiare. Così come gli altri centro commerciali, certo.
Stavolta useremo meno giri di parole, meno doppi sensi, saremo meno politicamente corretti, più diretti, se non altro per esser sicuri di far arrivare il messaggio: lavorare la domenica in esercizi di pubblica futilità è un danno al futuro dei nostri figli.
Migliaia di ragazzi, di mamme e di papà (e qualche decina di ragazzini in carriera) possono testimoniare le nostre parole. Il punto non è solo prettamente polemico, è più che altro cronostico: svegliarsi la domenica mattina, travestirsi da cinici consumatori insieme a mamma, papà, cane, nonno, nonna, badante e zia per trascorrere l’intera giornata gironzolando nell’aria finta e troppo condizionata, immaginando di spendere soldi che non si hanno, significa troncare di netto il futuro e le speranze dei bambini costretti a partecipare a questa marcia Funebre della famiglia.
Primo: le scemenze inutili si possono evitare, così ci si lamenta meno di una crisi chiamata “non posso ma voglio”.
Secondo: le urgenze impellenti di acquisto si possono soddisfare tranquillamente durante la settimana. Non potete perché lavorate? Beh rivedete la vostra vita, perché quell’unico giorno libero (la domenica) non dovete passarlo a fare shopping ma con i vostri figli, ad ascoltarli e a farli correre.
Terzo: non migliorerà l’economia tantomeno aumenterà l’occupazione, perché tanto le aziende non assumono di più, ma tagliano personale perché la domenica la forza lavoro costa parecchio.
Quarto: passare un’ora da Ikea, un’ora da Auchan, un’ora da Decathlon, poi pranzo da McDonald’s, poi un’ora di passeggio per negozi, poi un’altra ora per essere sicuro di aver visto tutto da Ikea, poi forse casa mezzi morti o forse cinema, non fa di voi degli eroi ma dei malati di mente.
Buona domenica a tutti
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